Io ho le smagliature
--
Io ho le smagliature sulle cosce. Sono comparse nell’estate tra i 12 e 13 anni, quando sono cresciuta di quei pochi centimetri che mi permettono di essere allineata alla media nazionale.
Certo, sono un elegantissimo tocco animalier alla mia pelle abbronzata, che negli anni in cui l’animalier si porta, non vi dico l’invidia degli altri sulla spiaggia.
In realtà le mie smagliature dovrebbero essere un argomento di conversazione soltanto tra me e il dermatologo (“Possiamo fare qualcosa? Una cremina? Ancora niente? Vabbe’”) o, azzardo, mia madre, per qualche recriminazione genetica fuori tempo massimo (“Perché non sono alta come te?! Perché ho ereditato solo la tua pelle? Sì, ho fatto la versione, lasciami stare”).
Vi svelo un segreto: in nessun modo, questa o qualsiasi mia altra caratteristica fisica è rilevante per il lavoro che faccio o il posto che occupo nella società.
Nonostante sia una donna, non posso essere definita dal mio aspetto fisico e il mio aspetto fisico non deve essere ciò che mi definisce. Almeno oltre la soglia del “Alessandra chi? Quella dalla statura media?”.
Considerando che siamo nel 2014 e non nel 1994, l’attenzione per la cellulite della Boschi è indegna. Ci dovrebbe interessare se sta facendo bene il suo lavoro, se è preparata per il ruolo che ricopre, se i soldi con cui si sta pagando la vacanza se li è guadagnati davvero. Ma la cellulite, vi prego no.
(Soprassedendo sull’esistenza di tutti i movimenti d’opinione che invitano le donne ad accettare il loro corpo così com’è, senza rincorrere canoni estetici irrealistici. — Elisa D’Ospina, Dove Real Beauty #wearebeautiful, ClioMakeUp, Lean In, Beyoncé, anyone? — Cosa che rende l’interesse per la cellulite della Boschi doppiamente fuori luogo.)
Con un’unica eccezione. La cellulite di una donna può essere un argomento rilevante di conversazione, solo se la cellulite in questione appartiene a quella che si è fidanzata con il tipo che vi piace.
